Ristorante Il Mosaico (Ischia)




CORALLO: si tratta effettivamente di uno scheletro calcareo marino sul quale è posto del parmigiano con sesamo e semi di papavero, un cannolo con cremoso di bufala, un sacchettino di maizena con pane, barbabietola e tonno, dei gamberi essiccati e croccanti, del riso soffiato al nero di seppia, degli spaghetti di riso fritti e una foglia di nastruzio. L'effetto scenico tanto appagante invoglia il gourmet a scoprire le più recondite sfaccettature della creazione.

PASSEGGIATA NAPOLETANA: un tuffo nei classici partenopei con l'intreccio di zucchine e branzino alla menta, la caprese pomodoro e mozzarella, la finta papaccella ricomposta, la parmigiana di melanzane, un cilindro nero di pane con burro e alici, la perla di burro di cacao con pomodoro, peperone e un centrifugato di cetrioli e sedano. Tanti piccoli appetizer che ripercorrono la storia della cucina di Napoli, rivisitati con grande raffinatezza.

STAGIONE DI MARE: un'insalata di mare scomposta, con scampi, gamberi bianchi, alici, vongole, calamaretti, bon bon di pane e cozze, spugne croccanti, acqua di polpo e calamari, verdurine, salsa di pomodoro, fagioli spollichini, patate viola. Un'esplosione di colori e sapori in cui ogni elemento è riconoscibile al gusto come tempera che spicca da una tavolozza d'artista. Notevole anche il gioco di contrasti e consistenze ricreato. Un piatto esaustivo curato nei più minimi dettagli.

RISO LIMONE: riso carnaroli mantecato con limone lavorato in cinque modi, limone pane di Procida, zucchine croccanti e gamberi rossi. Ottima la cottura del riso; l'acidità del limone è incalzante ma non invasiva, anzi, sapientemente bilanciata con le morbidezze presenti. I gamberi essicati aggiungono ulteriore spessore al piatto con diverso gusto e consistenza. 

RISO DI SEMOLA: pasta di semola disegnata a chicco di riso mantecata e cotta come un risotto, carbonara rivisitata e fettuccine di seppia. Il piatto è goduriosamente grassoso  e non contiene sale, visto che la sapidità è affidata alla polvere di nero di seppia essiccato. La salsa di pecorino stagionato è degna di nota.

FUMAROLE: un merluzzo cotto a vapore con erbe aromatiche all'interno di una pentola di rame contenente pietre roventi. L'idea è ricreare la cottura indigena di uova, patate e pollo sulla spiaggia delle Fumarole, che emana calore vulcanico. Il risultato è delicato, ma pregno di sentori aromatici e spunti gustativi.

BRANZINO ALLA BRACE: branzino confit avvolto in una panure di nero di seppia e carapaci di crostacei essiccati. Viene prima leggermente affumicato, in seguito posto su un braciere dove sarà irrorato da salsa citronette con aglio sbianchito ed erbe. L'accompagnamento è composto da purea di patate, spugne al nero di seppia, carote temperate e foglia di argento per ricreare l'idea del cartoccio. La panatura esterna è complessa nei sapori quando gradevole al gusto, mentre  la spigola all'interno risulta morbida e succulenta. 

VIETATO FUMARE: sigaretta nuova di cioccolato bianco e nocciola, sigaretta iniziata di fave di cacao, fiammiferi di anice, pacchetto di spuma di tabacco, mozzicone di menta. Una scultura più che un dessert, simbolo dell'incredibile sinergia tra lo Chef e l'ex Patissier, Antonino Maresca, ormai volato in Inghilterra.

SERVIZIO: chiaramente perfetto; la competenza si evince in ogni dove, ma soprattuto nei gesti di Serena Ni, probabilmente la migliore Maitre in Campania.

CANTINA: ricca e non banale.

LOCATION: un albergo da sogno, dove l'acqua termale del Gurgitello, una fonte posta dai Romani sotto la protezione del dio Apollo, sgorga in una piscina tra colonne e tritoni.


SOMMARIO: L'arte di Nino Di Costanzo è riconducibile al cromo-luminarismo di George Seurat. Così come l'artista francese componeva la tela con minuscole macchie di colore destinate a descrivere la scomposizione fisica della luce e la sua ricomposizione percettiva nella retina dell'osservatore, similmente l'artista ischitano compone i piatti scindendone gli elementi costitutivi in piccole monadi, in modo che ogni fruitore possa ricostruirne lo spirito intrinseco attraverso la propria intima visione del mondo.


INFO:
Hotel Terme Manzi Piazza Bagni 4
80074 Casamicciola Terme, Napoli
tel. 081/994722
Prezzo: 140 euro circa a persona (vini esclusi)


P.S.
Se non vedete tutte le foto basta ricaricare la pagina.


Commenti

  1. Chapeau per le materie prime..... ma il tutto è resto molto kitsch.

    RispondiElimina
  2. Dimenticavo: Le sigarette poi sono il trionfo del cattivo gusto (chiaramente non intendo il sapore :))

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Intervista a Gennaro Esposito: “Proveremo a riportare la terza stella in Campania”

Ristorante Acquolina del First Roma Arte Hotel; recensione

Il Flauto di Pan in Villa Cimbrone a Ravello; recensione